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Il senso della Vita ed il vergognoso risarcimento accettato dai naufraghi del Concordia

Il senso della Vita ed il vergognoso risarcimento accettato dai naufraghi del Concordia

Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 28/01/2012 08:44:08

 

 

Alla fiera del paradosso, tutto ha un prezzo, un valore intrinseco, una cifra di scambio. Tutto è vendibile e tutto acquistabile. Basta chiedere o fare un'offerta, ed il prodigio si compie. Quel prodigio fondato sulla base ambigua di una società civile basata su concetti riempiti di nulla, ma che ognuno sente come empi di tutto e di conseguenza, estremamente importanti e desiderabili.
 

Alla fiera del paradosso, anche la vita si paga in denaro. Più o meno contante. Ci sono persino i listini prezzo. Morte di un bambino: tot euro. Morte di un anziano: meno, che la vita di un anziano vale meno di quella di un bambino. Paura subita: tot euro, a seconda dei casi. Procurato stress: facciamo due conti e proponiamo.

 

Alla fiera del paradosso, tutto può essere pagato. Basta chiedere un preventivo. Qualsiasi cosa tu faccia. Qualsiasi cosa tu subisca. Eventualmente, può essere pagato con una manciata di monete. Quelle monete il cui valore – totalmente fittizio – sei stato convinto essere inestimabile.

 

Il fattaccio della Costa Concordia, conserva al suo interno molti paradossi. Intanto, scopriamo che nonostante i "tempi di crisi", gli italiani vanno in crociera molto più che negli anni passati. E scopriamo anche – ammesso ce ne fosse necessità – che il settore del turismo via mare di crisi non sente nemmeno il solletico.

 

Ogni anno, solo in Italia, si compie il grande miracolo del turismo di crociera, che alimenta a suon di miliardi di euro un settore che non ha mai conosciuto crisi. Viene da riflettere su un fatto: la crisi, così come viene presentata e rappresentata alle cittadinanze, appare essere più uno spauracchio per tener buone le masse che un reale problema di natura economica.

 

Il naufragio della Concordia, mette un grande punto di luce sui paradossi in cui siamo calati. L'orribile misfatto accaduto, ha tolto la coltre su una insana tendenza a produrre persino eventuale orrore pur di alimentare un settore di mercato. "Crociera con inchino". E tutti accorrono per prenotare la propria fetta di emozione. Che in un mondo che ha voluto anestetizzare cuori ed anime, ha un valore incommensurabile. Le emozioni si pagano. 

 

Se poi, nel pacchetto "emozioni in mano" ci scappa la tragedia, ecco che scattano – immediati – altri listini. Quelli dei risarcimenti. Si accorre a risarcire paure, stress, shock, perdite di effetti personali. Per i morti, i listini sono su richiesta e personalizzabili. Ma non troppo.

 

Mai come nel caso della Concordia, ci si è affrettati a risarcire i propri clienti. Non si era mai visto un risarcimento deciso ed erogato in così poco tempo. 11.000 euro a testa per immateriali - leggi "morali" - cui si aggiungono 3.000 euro come "rimborso spese".
 
Una vera miseria. Uno schifo. Una vera presa per il culo. Perchè altro che 14.000 euro avrebbe dovuto pagare Costa Crociere per i danni fatti subire ai propri passeggeri "grazie" al fatto che, pur di "regalare" emozioni ai propri clienti, si travalicano persino le basilari procedure di sicurezza. Lo sanno, ed è per questo che si sono affrettati a cocnludere l'accordo.
 
Ma la cosa peggiore è un'altra. I naufraghi, hanno accettato di buon grado, un risarcimento vergognoso che non ripaga nemmeno dello spavento subito. Forse persino convinti di aver fatto un affare. Gli avranno detto che è meglio accettare pochi e subito piuttosto che molti e chissà quando. E loro ci sono cascati. Demolendo del tutto, l'ultima molecola di dignità umana non ancora prostituita al Dio denaro.
 
Ecco cosa si legge dall'accordo stretto "grazie" alle organizzazioni a sostegno dei consumatori: "a copertura di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti, ivi inclusi quelli legati alla perdita del bagaglio e degli effetti personali, al disagio psicologico patito e al danno da vacanza rovinata".  L'importo, sara' riconosciuto indipendentemente dall'eta' del passeggero, considerando anche i bambini, sebbene non paganti. Inoltre, si legge nel comunicato, l'indennizzo prevede il rimborso del valore della crociera, comprensivo delle tasse portuali, dei transfer aerei e bus, inclusi nella pratica crociera, delle spese di viaggio sostenute per il rientro, di eventuali spese mediche sostenute e delle spese sostenute durante la crociera. La Compagnia avviera' anche la restituzione di tutti i beni presenti nelle casseforti delle cabine, ove sia possibile il recupero".
 
Per i naufraghi morti e per quelli feriti, i risarcimenti seguiranno un iter diverso e diversificato. A seconda dei danni subiti.

 

I naufraghi del Concordia, hanno deciso per tutti noi che la vita umana ha un prezzo, ma nemmeno troppo alto. Che in tempi di crisi ci sono i saldi pure per questo.

 

Chissà, forse alcuni di loro hanno già prenotato la prossima crociera. Magari spendendo una piccola parte dei proventi da risarcimento. E visto che si è decretato che l'esistenza vale poco così come il danno morale e psicologico, forse nelle prossime proposte di viaggio, potremo leggere "Fantastica ed emozionante crociera con naufragio tutto compreso: emozioni in mano".


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